Hugo de Paganis Magister militiae Templi primus

Le informazioni dell’articolo possono cambiare con il ritrovamento di nuovi documenti, per informazioni scrivere all’ ACDRG mail assculturaledrguerrisi@gmail.com . Guerricius-Guerrisius Canonicus regularis in templo Dni .

L’ Arcivescovo Guglielmo di Tiro (1130 c.-1186), nel suo libro Historia Belli Sacri Verissima (Storia fedele della Guerra Santa) o Historia Rerum in Partibus Transmarinis Gestarum (Storia delle imprese d’Oltremare), scritto in latino medievale nella seconda metà del XII secolo, ci racconta dettagliatamente la storia del Regno di Gerusalemme e delle prime crociate dall’anno 1095 al 1183. Il libro è la più antica fonte che parla di Hugues dei Pagani (1074-1136), è la traduzione in francese antico della Storia degli eventi al di là del mare dell’ Arcivescovo Guglielmo di Tiro, datata al 1183. Il testo latino in realtà lo chiama semplicemente “Hugo de Paganis Magister militiae Templi primus”, ma la traduzione in francese di Paulin Paris, datata al 1879, lo descrive come Hues de Paiens delez Troies “Ugo di Payens vicino a Troyes”. Papa Gelasio II (1060 c.-1119) scrive del Maestro Fra Ugone dè Pagani italiano nativo della città di Nocera (1074-1136)Marco Antonio Guarini (1570-1638) scrive di Ugo Pagani sepolto nella chiesa di San Giacomo di FerraraFiliberto Campanile (1565 c.-1618c.) genealogia della famiglia di Ugone Pagano (1074-1136)Heinrich Pantaleon (1522-1595) scrive di Hugo de Paganis Templariorum militum Hierosolymis primus magister (1074-1136).

Guglielmo di Tiro (1130 c.-1186), nel testo in latino lo chiama Hugone Pagano:“Templarrj, qui fub anno millesimo centesimo decimo, Hugone Pagano e Gaufredo de S. Aldemaro autorib. primo… qui Rogerio Templario multum familiaris”. Il libro dell’anno 1183 cita anche Guerricius-Guerrisius Canonicus regularis in templo Dni . Lo storico Pandolfo da Alatri, nel libro “Vita del pontefice Gelasio II. Monaco del Monte Casino dè duchi Gaetani Principi di Geta”, scrive: L’Ordine militare che rendette più illustre il Pontefice di Gelasio, fu quella della milizia dè Templarj, del quale così favella Guglielmo di Tiro. Papa Gelasio II scrive del Maestro Fra Ugone dè Pagani italiano.

Un documento importante che si trova nella provincia di Reggio Calabria è la Moneta della famigli Guerrisi autentica del 1100-1200, è un unicum,  dei leggendari Cavalieri Templari. È noto che i Templari facessero uso, in alcuni dei loro documenti più delicati, di un alfabeto segreto di 25 lettere (cioè l’alfabeto classico con I = J), ottenute dalla scomposizione degli elementi di questa croce, con l’aggiunta di alcuni punti interni. Tra le croci simboliche annoverate nel gruppo dei simboli templari, ve n’è una che ha un’importanza particolare, la Croce delle Otto Beatitudini, così chiamata perché presenta otto punte, il simbolo deriva direttamente dall’Ottagono, tracciando alcune delle sue diagonali e dei suoi raggi, e pertanto eredita tutta la simbologia associata all’Ottonario, ossia all’entità simbolica che rappresenta il numero 8, che assumono la forma di una Croce patente, era comune anche all’Ordine degli Ospitalieri e di San Lazzaro, ed è rimasta oggi l’emblema ufficiale dei Cavalieri di Malta

L’antico Castello di S. Martino (RC)LA FAMIGLIA GUERRISI E I CAVALIERI TEMPLARILa nascita dei Cavalieri Templari e la torre d’avvistamento Alba di Cinquefrondi (RC)Guerricius-Guerrisius Canonicus regularis in templo Dni. Fonte: “Monografia da Altanum a Polistena territorio degli Itali-Morgeti” libro documento, gennaio 2021, “DA RE ITALO AL REGNO DEI MORGETI” e “POLISTENA”, Edizione digitale 2022.

Diari sulla vita di Gelasio II (1060 circa – dec. 1119), pontefice tra il 1118 e il 1119. Papa Gelasio II (1060 c.-1119) scrive del Maestro Fra Ugone dè Pagani italiano nativo della città di Nocera (1074-1136)Papa Gelasio II (1060 c.-1119) scrive del Maestro Fra Ugone dè Pagani italiano nativo della città di Nocera (1074-1136)

Costantino Gaetani (1568-1650), Commenta in Gelasii II Vitam, 1638, p. 81. Ugo dei Pagani fosse un nobiluomo normanno dell’Italia meridionale; nato a Nocera, più tardi ribattezzata Nocera dei Pagani, in Campania. « […] il confratello italiano Ugo dei Pagani, dalla città di Nocera, vicino Salerno. » Una pagina dai diari sulla vita di Gelasio II, pontefice tra il 1118 e il 1119. Papa Gelasio II (1060 c.-1119) scrive del Maestro Fra Ugone dè Pagani italiano nativo della città di Nocera (1074-1136).

Il volto di Ugo dei Pagani, come rappresentato in un dipinto del 1500 di autore ignoto, proveniente dall’ambito padano, al confine fra le province di Ferrara e Rovigo.

Gli uomini del nord – i Normanni dal 1018 al 2024. La nativa cultura norrena, come quella di molti altri popoli migratori, era particolarmente versatile e aperta al nuovo: per un certo periodo, questa caratteristica li portò a occupare territori europei tra loro eterogenei. Dopo l’insediamento in Normandia (910) con Rollone, nell’XI secolo si riversarono nell’Italia meridionale (1017 circa) e in Inghilterra (1066, nonostante diversi attacchi precedenti e la fondazione del Danelaw da parte dei Vichinghi). Nel Sud Italia diedero luogo alla fondazione della Contea di Puglia e Calabria con gli Altavilla e nel 1130 al Regno di Sicilia. Con Boemondo d’Altavilla (1051c-1111), principe di Taranto e figlio di Roberto il Guiscardo (1015c-1085), i normanni dell’Italia meridionale (Calabria-Piana di Gioia Tauro-Mileto) conquistarono nel 1098 anche la ricca città di Antiochia nel corso della prima crociata, e governando il Principato d’Antiochia fino al 1268. I Normanni così crearono una sorta di variegato “impero” che andava dall’Inghilterra, all’Africa, alla Terrasanta, privo di una qualsiasi unità familiare o istituzionale, ma figlio della medesima spinta espansiva del popolo scandinavo. GLI ALTAVILLA CONTI E DUCHI DI CALABRIA – I NOBILI NORMANNI GUERRISIUS NEL 1166 – I NORMANNI A MILETO E TROPEA – L’ANTICA CITTA’ DI TAYPYANOYM-TAURIANUM – L’antico Castello di S. Martino (RC) – Warisius amministratore del principato di Capua nel 1135 – I normanni Giovanni Warrisius e  Warrisius di Peche Signori del maniero di Lucan – FOTO DEL CASTELLO DI SAN GIORGIO MORGETO – I NORMANNI NELLA PIANA DI GIOIA TAURO.

COLLEZIONE ARALDICA DI S.A.S. MASSIMO ANGELO CAVALLONI DI LAMONTGuaimaro di Sorrento capostipite della famiglia Giffone

Guaimaro (Jefuno), figlio del Duca Guido di Sorrento (1012 circa – 1073 circa), nipote del principe di Salerno Guaimario III (983 circa – 1027 circa), da lui discende la nobile casata dei marchesi Giffone. Sua sorella Maria di Sorrento sposa nel 1058 o 1059, Guglielmo d’Altavilla. Nell’archivio dell’Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, si trova un documento del 1091, dove si legge che Guaimaro fu il capostipite della famiglia dei marchesi Giffone. Questo documento viene confermato anche dallo scrittore Pellegrino Camillo. Il primo dunque di questa famiglia, che cognominato leggiamo di Giffone, o Gifone, che variamente leggesi negli archivi, o pure de Jefunu latinizato; fu Guaimaro figliuolo di Guidone Duca di Sorrento.

La rivolta del 1059, San Martino (RC), fu scelto da Roberto e Ruggero d’Altavilla come base per la riconquista del territorio. Durante il dominio di Ruggero d’Altavilla, nelle vicinanze del castello di San Martino si verificò uno tra i più importanti eventi del Regno Normanno, per questo motivo il territorio fu elevato prima a contea e in seguito a sede di Corti o Stati Generali tanto che l’attuale Piana di Gioia Tauro era allora denominata “Piana di San Martino”. Fu proprio nella Piana di San Martino che si svolse la battaglia decisiva a seguito della quale i Normanni ripresero il controllo della Calabria giungendo alla sconfitta finale dei Bizantini e alla presa di Reggio Calabria.

Roberto de Grantmesnil in Italia divenne abate di Sant’Eufemia di Lamezia intorno all’anno 1061-1062. Roberto il Guiscardo gli affidò, intorno al 1063, l’ Abbazia della Trinità di Venosa, poi, intorno al 1080, quella di San Michele a Mileto di Calabria. Nell’ anno 1061-2 circa Roberto fondò l’abbazia di Sant’Eufemia e nel 1062 il Guiscardo gli concesse anche l’abbazia di Venosa. Nel 1080 il Duca gli concesse la chiesa di San Michele di Mileto. Lo stesso anno Ruggero d’Altavilla, scelse Roberto de Grantmesnil come Vescovo di Troina in Sicilia. Fonte: ”Monografia da Altanum a Polistena territorio degli Itali-Morgeti” libro documento, gennaio 2021, “DA RE ITALO AL REGNO DEI MORGETI” e “POLISTENA”, Edizione digitale 2022.

NORMANDIA-CALABRIA

Robert di Grantmesnil II (1036 c. – † 1082), monaco e sacerdote cattolico normanno. Nacque figlio di nobili normanni, di Robert I di Grantmesnil e di Hawisa d’Échauffour, figlia di Giroie (K.S.B. Keats-Rohan, Domesday People, A Prosopography of Persons Occurring in English Documents 1066-1166, Vol I), fratello minore di Ugo di Grantmesnil (Hugues d’Ivry Evêque de Bayeux), che in seguito sarebbe diventato uno dei compagni di Guglielmo il Conquistatore (era diventato uno degli uomini principali di Guglielmo il Conquistatore in Inghilterra, diede 100 manieri per il suo servizio, sessantacinque dei quali nel Leicestershire). Roberto si trasferì in Italia nel 1061, portò con sé un totale di undici monaci da Saint-Evroul, e tutti furono ben accolti da papa Alessandro II, che era appena succeduto a papa Niccolò II, e che, dopo aver saputo dei loro problemi in Normandia, diede a Roberto e ai suoi monaci l’uso temporaneo della chiesa di San Paolo Apostolo a RomaBerengario si unì a suo zio, Robert de Grantmesnil, in esilio dal gennaio 1061, quando Guglielmo il Conquistatore lo bandì dalla Normandia. Secondo Orderic Vitalis (16 febbraio 1075 –  † 1142 c. tra i più importanti storiografi della sua epoca), Roberto e Berengario si fermarono a Roma e  incontrarono Papa Niccolò II (990/995 c. – † 27 luglio 1061). Per trovare una situazione più permanente, Roberto cercò l’aiuto di suo cugino, Guglielmo di Montreuil, allora al servizio di papa Alessandro II, che diede a Roberto de Grantmesnil  e ai suoi monaci metà della città di Aquino. Nel 1062 Roberto de Grantmesnil fondò a Sant’Eufemia (nell’attuale piana di Gioia Tauro) un abbazia su un terreno donato da Roberto il Guiscardo in Calabria (Morin, G. “Bérenger contre Bérenger.” Ricerche di teologia antica e medievale . IV, 2 – 1932, pp 109–133 – Ghisalberti, Alberto M. Dizionario Biografico degli Italiani: IX . Roma, 1967). Roberto di Grandmesnil, così come i principi Normanni e Papa Niccolò II, si compiacquero di questo capolavoro architettonico e politico, che decisero di replicare anche a Mileto con l’Abbazia della Santissima Trinità, fondata nel 1080 da Ruggero I. L’Abbazia vide il suo più grande splendore nel primo periodo dalla sua costruzione; ebbe onori e ricchezze, immensi territori (tra il fiume Amato e il Savuto, dal mare a Gizzeria e oltre), Monasteri, Chiese, case coloniche e villaggi che si trovavano in quasi tutta la Piana, compreso metà della città di Nicastro.

Nel 1063 il Guiscardo concesse a Berengario la chiesa della SS Trinità in Venosa e lo nominò abate, carica importante, poiché Venosa era il mausoleo degli Altavilla. Papa Alessandro II (1010/1015 – † 21 aprile 1073), confermò Berengario abate e, nel 1093 o 1094, Papa Urbano II (1035 c.  – 29 luglio 1099), lo nominò vescovo. Nel 1080 il duca gli concesse la chiesa di San Michele di Mileto.  Lo stesso anno Ruggero d’Altavilla, scelse Roberto de Grantmesnil  come vescovo di Troina in Sicilia.  Roberto † morì l’ 11 dicembre 1082 circa e fu sepolto nella sua chiesa di Sant’Eufemia (Normannia monastica X-XII secolo: I Principi normanni e abati benedettini / II-Prosopografia degli abati benedettini -pref. David Bates e Michel Parisse, Caen, Publications du CRAHM, 2007 – Vincenzo Guerrisi, Re Italo e il Regno dei Morgeti). Roberto II di Grandmesnil

Guglielmo († prima del 1114 Guillaume de Grandmesnil nato intorno al 1055 c. – † 1114 c. è stato un barone normanno di Calabria, membro della famiglia Grandmesnil e legato alla Casata degli Altavilla), sposò Mabile, figlia di Roberto il Guiscardo duca di Puglia. Guglielmo il Conquistatore gli aveva promesso sua nipote, figlia di Roberto di Mortain (prima del 1058, figlio più giovane di Herluin 1001 c.- † 1066 c. , Roberto sposò Mathilde o Maud de Montgommery 1039 – † 1085, figlia di Roger de Montgommery e Mabile o Mabel Talvas de Bellême), ma partì per Calabria dove ebbe una carriera particolarmente fortunata.  Aubrey (Albéric – Alberto † poco dopo il 1097), abbandonò la vita clericale per diventare Cavaliere, accompagnò il fratello Guglielmo in Calabria e alla Prima Crociata . Guglielmo di Grandmesnil figlio di Ugo . Secondo figlio di Hugues de Grandmesnil e Alice (Adelize) de Beaumont, è anche nipote di Roberto († 1089), abate di Saint-Évroult  poi di Santa Maria di Sant’Eufemia in Calabria, la cui sorellastra Giuditta d’Évreux  (1040 c. – † 1076 I NORMANNI NELLA PIANA DI GIOIA TAURO) sposò nel 1062 Ruggero d’Altavilla (1030 c.- † 1101 c. incontrare Giuditta di Normandia e la prende in sposa a dicembre 1061 – John Julius Norwich, I Normanni nel Sud 1016-1130 Londra: Solitaire Books, 1981, p.  146-47 ), conquistatore normanno della Sicilia musulmana (1061-1091). Nell’autunno del 1096, si trovava nell’Italia meridionale quando vide arrivare dalla Normandia i suoi fratelli Yves († 1101/1102) e Aubry o Albertino  († dopo il 1097) , presenti nelle file dei crociati normanni guidati dal duca di Normandia Roberto (Roberto  II di Normandia 1052- † 1134 figlio maggiore di Guglielmo il Conquistatore). Decidono di andare in Terra Santa, il 10 giugno 1098, Guglielmo e suo fratello Aubry, spaventati dal fervore dei combattimenti contro i musulmani, riuscirono a fuggire da Antiochia assediati dai Turchi (Normannia monastica X-XII secolo: I Principi normanni e abati benedettini / II-Prosopografia degli abati benedettini -pref. DavidBates e Michel Parisse, Caen, Publications du CRAHM, 2007 – Vincenzo Guerrisi, Re Italo e il Regno dei Morgeti). Ugo di Grandmesnil figlio di Roberto I

.

La famiglia di Ugo dei Pagani discende dal normanno Aubert de Cravent (Alberto di Cravent o Cravant), coniugato con Aubree de Bayeux, heiress d’Ivry (Aubrée de Bayeux, ereditiera d’Ivry † 1025 c.). Aubrey (Albéric – Alberto † poco dopo il 1097), abbandonò la vita clericale per diventare Cavaliere, accompagnò il fratello Guglielmo in Calabria e alla Prima Crociata. Aubrée DE BAYEUX, figlia di Hugh DE BAYEUX Vescovo di Bayeux, sposa Robert d’Ivry (Aubree figlia del Vescovo sposata precedentemente con Robert, un fatto che spiegherebbe l’origine dei diritti signorili della famiglia a Ivry), potente nobile britannico, occupava un posto distinto nell’esercito normanno. Si unì a Guglielmo il Conquistatore nel suo intento di impadronirsi del trono d’Inghilterra, erano cugini di secondo grado.

Era il 10 gennaio del 1072 quando il normanno Roberto il Guiscardo, con il fratello Ruggero, conquista Palermo, quell’anno i due Principi normanni assediarono il territorio: il Gran Conte pose il suo campo a occidente, il Duca a oriente, dove sorgeva la città nuova: il loro esercito teneva chiuso l’ingresso al porto, ma i musulmani resistettero cinque mesi. Poi, con uno stratagemma, il Guiscardo riuscì ad aprire una delle porte al fratello, e i saraceni, dopo aver tutto il giorno valorosamente combattuto, la sera furono costretti a ritirarsi nella città vecchia, e il giorno seguente si arresero. I due fratelli occuparono Palermo il 10 gennaio 1072. Ruggero morì a Mileto all’età di settant’anni, nel luglio del 1101, assistito dal monaco Bruno di Colonia (1030 c. – † Serra San Bruno 1101 – Il Conte gli offrì un territorio nella località chiamata Torre, l’attuale Serra San Bruno). La famiglia Altavilla costruì un impero duraturo, senza mai tornare in Normandia, ma che non dimenticò la sua terra natale, facendo donazioni nell’anno 1050 per la costruzione della Cathédrale Notre-Dame – Cattedrale di Nostra Signora di Coutances (opera terminare nel 1056 edificio dedicato alla Madonna alla presenza del Duca Guglielmo il Conquistatore). La rivolta del 1059, San Martino (RC), fu scelto da Roberto e Ruggero d’Altavilla come base per la riconquista del territorio. Durante il dominio di Ruggero d’Altavilla, nelle vicinanze del castello di San Martino si verificò uno tra i più importanti eventi del Regno Normanno, per questo motivo il territorio fu elevato prima a contea e in seguito a sede di Corti o Stati Generali tanto che l’attuale Piana di Gioia Tauro era allora denominata “Piana di San Martino”. Fu proprio nella Piana di San Martino che si svolse la battaglia decisiva a seguito della quale i Normanni ripresero il controllo della Calabria giungendo alla sconfitta finale dei Bizantini e alla presa di Reggio Calabria. Poco tempo più tardi però, mentre il Duca Roberto (detto il Guiscardo 1015 circa-1085), si trovava insieme al fratello Ruggero (detto Gran Conte, Hauteville 1031- Mileto 1101), ad assediare Reggio (Reggio Calabria), alla Principessa Sichelgaita (che invece rimase nel lussuoso Palazzo Comitale a Mileto), fu fatta giungere la notizia che «suo marito e suo cognato avessero avuto successo presso Reggio, ma che sciaguratamente decisero di spingersi subito oltre sbarcando in Sicilia dove entrambi trovarono la morte assieme ai loro cavalieri e che dunque flotte di Saraceni ed eserciti Bizantini intenti a prender vendetta avevano già raggiunto le porte di Mileto». Allarmata dal rischio di essere anch’essa fatta schiava se non trucidata, la Principessa Sichelgaita (secondo moglie di Roberto il Guiscardo anno 1059), cercò rifugio presso l’illustre e ben difendibile Tropea. Roberto de Grantmesnil in Italia divenne abate di Sant’Eufemia di Lamezia intorno all’anno 1061-1062. Roberto il Guiscardo gli affidò, intorno al 1063, l’ Abbazia della Trinità di Venosa, poi, intorno al 1080, quella di San Michele a Mileto di Calabria. Nell’ anno 1061-2 circa Roberto fondò l’abbazia di Sant’Eufemia e nel 1062 il Guiscardo gli concesse anche l’abbazia di Venosa. Nel 1080 il Duca gli concesse la chiesa di San Michele di Mileto. Lo stesso anno Ruggero d’Altavilla, scelse Roberto de Grantmesnil come Vescovo di Troina in Sicilia.

Studi sui Cavalieri Templari. Nell’anno 1070 un misterioso gruppo di “monaci calabresi” appare nelle Ardenne, a Orval (in Belgio), dove riceve accoglienza, protezione e un terreno sul quale viene costruita un’abbazia, l’ abbazia di Notre Dame d’Orval. I Templari degli inizi: erano solo 9 uomini, 9 “monaci-guerrieri”, per difendere le strade dell’intera Palestina. Nel 1118 il re Baldovino II di Gerusalemme dà ai “poveri cavalieri di Cristo” alcuni locali del palazzo reale, situato in prossimità del Tempio di Salomone. Pochi anni dopo due di loro lasciano la Palestina e incontrano Papi e Regnanti: Bernardo ne scrive la regola, e il “piccolo” Ordine dei Templari passa da 9 a centinaia di uomini e poi a decine di migliaia. Alla fine del 1099 cade Gerusalemme: il trono viene offerto a Goffredo da un “consesso anonimo di monaci provenienti dalla Calabria”; pur declinando l’offerta, Goffredo fa costruire sul Monte Sion un’abbazia fortificata che assume il nome del luogo e che viene assegnata ai personaggi che gli hanno offerto il trono. <<Ugo dei Pagani avrebbe scritto nel 1103 da Gerusalemme; Ugo scriveva a suo zio Leonardo Amarelli, raccontando della morte del cugino Alessandro, avvenuta in uno scontro con alcuni predoni infedeli. Inoltre aggiunse altri particolari fondamentali per le date: dice ad esempio di essere andato a far visita a re Balduino I in occasione della morte del fratello di lui – Godefroy de Boulogne (Goffredo di Buglione 1060 c.- † 1100) –, dunque nel 1100. Balduino I regnò fra il 1100 ed il 1118. […]>>. È di origine calabrese IL VALOROSO CAPITANO TEMPLARE ALESSANDRO AMARELLI 1071-1103.

Nel 1128 Ugo de Payns (Ugo dei Pagani), incontra Folco d’Angiò (in latino: Fulco; Angers, circa 1089/1092 – Acri, novembre 1143), era il signore d’Angiò, Maine, Turenna e gli espone la proposta del Re di Gerusalemme Baldovino II († deceduto a Gerusalemme nell’agosto 1131), di sposare sua figlia Melisenda di Gerusalemme (Gerusalemme 1105 – † Gerusalemme 1161), poiché non aveva figli maschi. Folco era noto al Re di Gerusalemme poiché aveva preso la croce nel 1120, era stato il primo autore di una donazione all’Ordine dei Templari. Melisenda di Gerusalemme (Gerusalemme, 1105 – Gerusalemme, † 11 settembre 1161, figlia primogenita di Re Baldovino II e della Regina Morfia di Melitene), sposò Folco V d’Angiò (Angers, c. 1089/92 – Acri, † 13 novembre 1143), Il matrimonio fu celebrato nel 1129 e, nel 1130 Melisenda partorì un figlio ed erede, il futuro Baldovino III (1130 – † Beirut, 10 febbraio 1163). Re Italo e il Regno dei Morgeti, a cura di Vincenzo Guerrisi.

.

..

Il libro dell’anno 1183 cita anche Guerricius-Guerrisius Canonicus regularis in templo .

.

.

.

.

GLI ALTAVILLA CONTI E DUCHI DI CALABRIA – I NOBILI NORMANNI GUERRISIUS NEL 1166 – I NORMANNI A MILETO E TROPEA –  I NORMANNI NELLA PIANA DI GIOIA TAURODA WERINIUS DI POITOU A PETRUS GUERRISI DI PALERMOBernardo di Chiaravalle parente di Hugues de PaynsGenealogia della famiglia di Ugo dei Pagani

Hugues de Payns (1074-1136) Primus Magister dell’Ordine dei Cavalieri Templari – Bernardo di Chiaravalle parente di Hugues de Payns – La nascita dei Cavalieri Templari e la torre d’avvistamento Alba di Cinquefrondi (RC) – IL VALOROSO CAPITANO TEMPLARE ALESSANDRO AMARELLI 1071-1103.

COLLEZIONE ARALDICA DI S.A.S. MASSIMO ANGELO CAVALLONI DI LAMONT

Cav. Vincenzo Guerrisi Primus Magister del Sovranato di Malta della famiglia d’Angiò. Per informazioni inviare mail a: assculturaledrguerrisi@gmail.com L’Associazione si occupa di Storia, Cultura, Genealogia, Cavalieri di Altanum, Altavilla, d’Angiò, Rodi e Malta.

Copyright © Tutti i diritti riservati

Lascia un commento

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora