LA NOBILE FAMIGLIA SPADARO

L’ASSOCIAZIONE CULTURALE DOMENICO ROCCO GUERRISI IN COLLABORAZIONE CON LA FEDERAZIONE ITALIANA DEI COMBATTENTI ALLEATI DI SALEMIFEDERAZIONE ITALIANA DEI COMBATTENTI ALLEATI SEZIONE DI SALEMI (TP).

I primi documenti relativi alla famiglia Spadaro si riferiscono al XVI secolo in Caltagirone Sicilia. GIOVANNI ANTONIO SPADARO capitano di giustizia in Caltagirone nel 1549-1550; GIACINTO SPADARO con privilegio dato il 15 febbraio 1736, ottenne il titolo di barone e tenne la carica di capitano di giustizia in Corleone nell’ anno 1745-1746; GERONIMO SPADARO nel 1693 giudice di Reggio Calabria; PLACIDO SPADARO nel 1743 venne eletto dal Senato deputato per la salute pubblica durante la peste in Messina. Furono eletti senatori Giuseppe nell’anno 1804, Giovanni nel 1806, Michele nel 1820 e Placido nel 1823.

Il cognome potrebbero derivare da “spatarius”, guardia imperiale (armato di spada) o servitore addetto a portare la spada del cavaliere. Spadaro (e le sue varianti Spataro, Spadari, Spatari) sono cognomi epanghelmatici, cioè derivati da mestieri,  in questo caso il “magister spatharius” (fabbro, fabbricante di spade e altre armi da taglio). Il fabbro di spade era un mestiere nobile e molto apprezzato, finemente legato alle abilità di lavorazione e fusione dell’acciaio, in grado di conferire prestigio ai migliori artigiani e fabbri che solitamente erano anche ben pagati.

Dal punto di vista araldico, i primi documenti relativi alla famiglia Spadaro si riferiscono al Casato degli “Spada” a Terni, sin dal 1060. Successivamente si è sviluppata una nobile famiglia di cognome “Spadafora” , da cui anche l’omonimo Comune in provincia di Messina (con la dominazione normanna Spadafora divenne il centro abitato di una baronia elevata in seguito a principato sotto i principi Spadafora che diedero anche il nome alla cittadina). C’è poi una famiglia nobile, presente a Caltagirone dal XVI secolo, che ha dato il là alla continuità del cognome tramite il capitano di giustizia Giovanni Antonio, il barone Giacinto, il giudice Giacomo, il deputato Placido o il senatore Giuseppe (lo stemma di famiglia: Rosso a due spade d’argento guernite d’oro passate in croce di S. Andrea ed accompagnate in capo da un giglio coronato dello stesso).

COLLEZIONE ARALDICA DI S.A.S. MASSIMO ANGELO CAVALLONI DI LAMONT

Dimora: Messina

Famiglia del messinese nota dal XVII secolo. Iscritti nella mastra nobile di Messina dal 1798/1807 GIUSEPPE di Antonino, GIOVANNI, LUIGI e MICHELE di Placido. Dichiarata nobile per Deliberazione della Commissione dei titoli di nobiltà in data 25 aprile 1841. Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922. Arma: di rosso a due spade decussate d’argento e sormontate da un giglio coronato d’oro.

Titoli: barone di Passanitello, col predicato di Passanitello

Dimora: Scicli, Mineo, Catania. Famiglia siciliana nota dal XVI secolo in Caltagirone. Riconosciuta del titolo di barone di Passanitello per acquisizione da casa Ferreri con D. M. del 1900. FRANCESCO, barone di Passanitello, saggista, storico, araldista, vivente nella prima metà del XX secolo, autore del tomo “Ordinamenti Municipali e classi sociali in Sicilia – Le Mastre Nobili” edito nel 1936. Iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare anno 1922. Arma: di rosso alla torre d’argento di due palchi aperta di nero sulla campagna di verde, sostenuta a sinistra di un leone d’oro tenente in sbarra una spada d’argento.

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Lo stemma di famiglia: Rosso a due spade d’argento guernite d’oro passate in croce di S. Andrea ed accompagnate in capo da un giglio coronato dello stesso.

FEDERAZIONE ITALIANA DEI COMBATTENTI ALLEATI SEZIONE DI SALEMI (TP).

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1) “Dizionario stoico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti” vol.II, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.

2) Libro d’Oro della Nobiltà Italiana, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare anno 1922. RICONOSCIMENTI DI PREDICATI ITALIANI E DI TITOLI NOBILIARI PONTIFICI NELLA REPUBBLICA ITALIANA , repertorio a cura di Walter Pagnotta anno 1997.

3) Palazzo Spadaro a Scicli. La nobile dimora dei baroni https://www.ilovescicli.it/palazzo-spadaro-scicli-baroni/?fbclid=IwAR1CadOd0RPGi-gL7k6mrexVAjZn-JVx4VNmdMskPP8FfVdm1ble-Sx-svY&cn-reloaded=1

Cav. Vincenzo Guerrisi Primus Magister del Sovranato di Malta della famiglia d’Angiò.

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